Coperture per la barca: consigli su come scegliere quelle giuste

Un pozzetto ben riparato da pioggia, spruzzi e raggi solari a picco aumenta notevolmente il comfort dell’equipaggio durante navigazioni, crociere e uscite lungo costa. Ma allunga anche la vita di allestimenti, cuscinerie e strumenti di navigazione.

Ecco perché al fine di proteggere la propria barca dagli elementi atmosferici sempre più diportisti fanno largo uso di bimini e capote. Questi componenti infatti aumentano in maniera esponenziale il comfort di bordo e una volta installati è molto difficile rinunciarci.

Vediamo allora quali vantaggi offrono, gli eventuali punti critici, forme e materiali con cui sono realizzati e soprattutto come scegliere il prodotto più adatto alle nostre esigenze.

Con una buona copertura stare in barca è un piacere

In linea generale la capote, che gli anglosassoni chiamano “sprayhood”, serve a riparare dall’acqua, mentre il bimini, comunemente detto “tendalino”, permette di riparare l’equipaggio dai raggi solari.

Entrambi questi accessori offrono ombra e riducono la calura degli interni, ma proteggono anche l’equipaggio così come il tavolo, le sedute e gli strumenti di navigazione da spruzzi, vento, pioggia e umidità.

Il grado di protezione e confort di questi componenti dipende molto dai modelli, dai materiali e dai sistemi di fissaggio scelti. Vediamo ciascuno di questi fattori nel dettaglio.

METTETE UNA CAPOTE E IL POZZETTO SARA' BEN PROTETTO

Partiamo dalla capote. Fino a qualche anno fa questo componente era retaggio esclusivo dei cabinati a vela nordici, tipo Moody, Baltic, Hallberg Rassy, Oyster, solo per citarne alcuni. Barche adatte alle navigazioni nei climi rigidi e nelle impegnative acque delle alte latitudini.

Recentemente però le capote vengono sfoggiate anche sugli yachts che navigano nelle più tranquille e assolate acque del Mediterraneo o dei Caraibi. Anche in questi mari infatti non mancano groppi di vento, acquazzoni, frangenti e navigazioni “bagnate”. Quindi il comfort di una capote all’occorrenza non dispiace.

Il pozzetto rimane all’asciutto e gli stessi interni possono “respirare” visto che si può lasciare il tambucio aperto anche in queste condizioni. Inoltre sotto la cupola tessile si possono consultare tranquillamente i dettagli di una carta nautica senza rischiare di inumidirla, così come apprezzare la migliore visibilità degli strumenti di navigazione.

Per proteggere timoniere ed equipaggio e permettere agli stessi di destreggiarsi tra le manovre bisogna scegliere una capote piuttosto ampia, anche se questa ridurrà inevitabilmente la visibilità del timoniere. Fondamentale è allora scegliere un modello facilmente abbattibile e con grandi finestre trasparenti in pvc.

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BIMINI PERFETTO CONTRO IL SOLE, MA ATTENTI AI VENTI FORTI

Anche il bimini garantisce ombra a volontà e protegge il pozzetto dagli elementi atmosferici.

In genere viene installato su strutture metalliche ad arco. In questo caso occorre prendere un modello delle giuste dimensioni per evitare che intralci le manovre di regolazione della randa e sfreghi sul boma, specie nelle andature di bolina. Quando si allestisce il tendalino un altro fattore da considerare è l’intensità del vento. La gran parte dei bimini per barche a vela, diversamente da quelli per imbarcazioni a motore, sono progettati per venti non superiori a 28-30 nodi, oltre i quali il tessuto o i sistemi di fissaggio potrebbero cedere.

Il consiglio quindi è di richiudere tempestivamente il bimini in caso di venti sostenuti.

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TESSUTI IDROREPELLENTI, IMPERMEABILI E TRASPIRANTI

Per quanto riguarda i tessuti di bimini e capote, questi sono nella maggioranza dei casi in poliestere e possono essere idrorepellenti, impermeabili e traspiranti.

In generale l’impermeabilità di un tessuto è affidata a particolari rivestimenti che possono limitarsi a un solo lato del tessuto o a entrambi. Il tipo di rivestimento determina anche il grado di traspirazione del tessuto. Oltre a bloccare il passaggio d’acqua, la superficie patinata liscia offre meno presa allo sporco rispetto alla trama di un tessuto nudo e quindi la rimozione di polvere e salsedine sarà più agevole.

Importanti sono anche le proprietà antistrappo dei tessuti che in alcuni casi presentano speciali trame che bloccano eventuali tagli e fori, limitando i danni e le spese di riparazione. Quanto alle colorazioni dei tessuti, la vasta gamma cromatica permette di personalizzare bimini e capote e armonizzarle con il design della barca.

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TELAIO: MATERIALI E FORMA FANNO LA DIFFERENZA

I telai di bimini e capote sono realizzati in acciaio inox o in alluminio. Il primo è più appagante esteticamente e presenta una manutenzione ridotta. Le strutture in alluminio verniciate risultano sicuramente più leggere, ma nei punti di collegamento con viteria e basette d’acciaio inox sono soggette a corrosione galvanica. Inoltre eventuali infiltrazioni d’acqua salmastra sotto la vernice, attraverso graffi e scalfitture, potrebbero ossidare l’alluminio e provocare dei rigonfiamenti con conseguente distacco della pittura.

La forma del telaio è decisiva per l’efficienza di bimini e capote: deve assicurare un naturale scolo dell’acqua poiché negli avvallamenti le piccole pozze, sotto il peso dell’acqua, tendono ad allargarsi e a deformare il telo e i tubolari, sottoponendo le cuciture e le cerniere a forti carichi. Inoltre i ristagni d’acqua danneggiano il tessuto e favoriscono le infiltrazioni.

Importate è anche la resistenza del telaio, proporzionale al numero d’archi e al diametro dei tubolari, per fare fronte a impegnative condizioni meteo marine e per resistere all’uso “improprio” delle attrezzature, spesso usate come appiglio dall’equipaggio.

Grazie al nostro Ufficio Tecnico e all'Officina Meccanica attrezzata con personale qualificato e macchinari a controllo numerico, noi di Nettuno Marine Equipment siamo in grado di progettare e realizzare telai per bimini e altre strutture tubolari standard o su misura, andando in contro alle esigenze specifiche di ogni armatore!

FISSAGGIO: CERNIERE, BOTTONI E OCCHIELLI

La regolazione della tensione della capote o del tendalino è affidata a fettucce cucite sul telo o tenditori a nastro, muniti di terminali di plastica o di metallo per sganciare o tendere la struttura.

Per consentire l’apertura di finestre e il fissaggio del tessuto al telaio si ricorre a velcro e cerniere. Il velcro è veloce da aprire ma laborioso da chiudere se non si vogliono creare pieghe e avvallamenti. Inoltre, alla lunga, la parte “mordente” del velcro al sole perde il grip. Le cerniere sono molto più pratiche, soprattutto quelle in plastica che non risentono della salsedine. Le cerniere in lega sono più resistenti nel tempo a patto di rimuovere periodicamente l’ossidazione causata dall’ambiente salino.

La base anteriore del telo della capote può essere fissata alla coperta con bottoni automatici oppure con occhielli. Per una buona tenuta entrambi i sistemi hanno bisogno di numerosi punti d’ancoraggio e opportuni rinforzi sul tessuto. Quanto invece ai tipi di basette per il fissaggio dei telai alla coperta il mercato offre basi fisse, scorrevoli su rotaie e anche con snodi per l’orientamento.

In ogni caso se la struttura è ben fatta non servono basi troppo “sofisticate” che complicano la regolazione e offrono una rigidità complessiva minore.

Cura, durata e coperture personalizzate

Insomma capote e bimini sono componenti fantastici che in barca offrono la giusta protezione da raggi solari, acquazzoni, spruzzi e onde.

Tessuti di qualità, strutture resistenti e manutenzione frequente allungano la vita di questi preziosi accessori che se ben tenuti possono accompagnarci in navigazione e nelle soste in porto o in rada anche per 5-7 anni.

Inoltre, specie per chi ha barche particolari o pretende il massimo da capote e bimini, esiste anche la possibilità di acquistare queste coperture completamente customizzate, su misura e prodotte artigianalmente. E la differenza naturalmente in questo caso si vede…